Controllo della traslucenza – Opacizzazione della zirconia
Pensare di utilizzare un materiale integrale, al posto della metallo ceramica, anni fa era praticamente impossibile. Oggi, grazie allo sviluppo tecnologico nel campo dentale e ai materiali come la zirconia, questo “sogno” si è avverato!
Con la zirconia si evitano le complicazioni tipiche del passato: preparazioni dentali più invasive e strutture metalliche.
Un materiale altamente estetico come la zirconia, in situazioni dove i pilastri sono metallici o discromici, va contenuto nella traslucenza.
Opacità della zirconia
Per aumentare l’opacità della zirconia si possono utilizzare diverse tecniche:
- L’opaco interno da infiltrazione; un liquido che nasce, in realtà, come una delle possibili colorazioni pre-sinterizzazione per la zirconia. Questo liquido se messo all’interno delle corone in zirconia, “nasconde” la discromia dei monconi naturali e il metallo dei vari componenti implantari o di eventuali perni monconi. Questo è sicuramente tra i suoi più grandi pregi, oltre al fatto che non crea spessore e quindi non richiede, da parte del progettista, nessuna attenzione particolare.
La colorazione deve essere effettuata con molta attenzione e competenza in quanto il liquido una volta applicato nella zirconia, viene totalmente assorbito da quest’ultima rendendo difficile vederne l’effettiva quantità applicata. Questa caratteristica può rappresentare un ostacolo per la perfetta omogeneità della colorazione, sia in termini di superficie che di quantità. L’errore di applicazione verrà evidenziato solo dopo la sinterizzazione, quindi sarà praticamente irreversibile.
Si è notato che se il liquido viene applicato in maggiori quantità in zone con bassi spessori (soprattutto sui bordi) tende a deformare la zirconia. Questa criticità e la non descrizione di questo fenomeno nelle istruzioni d’uso lascia qualche dubbio sulle possibili perdite di caratteristiche fisiche della zirconia. In caso di lavorazioni da impronta digitale si suggerisce la stampa di un moncone, solo per verificare eventuali deformazioni
- L’opaco per metallo-ceramica è un’altra soluzione, per frenare la luce, è l’applicazione di questo all’interno della cavità dopo la sinterizzazione zirconia. È una tecnica sicuramente più grezza, ma che ha i suoi vantaggi. Il primo di questi è sicuramente la possibilità di intervenire dopo la realizzazione della zirconia. Considerando anche che non sempre viene segnalata la presenza di monconi “scuri” in prescrizione, questa tecnica, dopo la prova, ci permetterà di intervenire in modo risolutivo. La procedura in questo caso include la realizzazione di un moncone derivato dalla forma interno-cavità, prima della realizzazione dello spazio necessario, mediante della resina a freddo colata all’interno corona. Avendo la cura di usare un pigmento scuro per riprodurre la condizione del moncone potremo previsualizzare l’effetto finale. Lo spazio necessario, per l’applicazione dell’opaco, varia a seconda delle necessità e dello spessore, di solito tra 2 e 4 centesimi. Quindi prima di iniziare la riduzione della cavità vestibolare misureremo con uno spessimetro tutta la parete. A questo punto andremo in riduzione, dalla parte interna della corona, controllando sempre con lo spessimetro.
Nel caso si desiderasse usare questa tecnica pianificandola già in fase progettuale, sarà cura del tecnico modellare l’elemento creando una spaziatura necessaria dove successivamente verrà applicato lo strato di ceramica opaca. La possibilità di intervenire dopo la sinterizzazione zirconia ci permette di controllare la zona dell’applicazione, la quantità ed il colore della massa opaca.
- Utilizzare una zirconia meno traslucida, è sicuramente una soluzione valida come le altre, sempre in relazione a quello che dobbiamo coprire. In questo caso, potremmo scegliere tra zirconia bianca altamente opaca, multilayer con durezze più elevate (quindi con maggiore opacità) e quelle progressive nella durezza (più opache nella zona colletto visto il tipo di zirconia usata negli strati più bassi).
La zirconia bianca opaca, usata per strutture da rivestire in ceramica, potrà essere anche colorata in modo uniforme simile al colore richiesto, tanto da avvantaggiarne il risultato finale.
Per visualizzare meglio quanto descritto, abbiamo eseguito un test comparativo tra le varie tecniche. Sono stati realizzati 5 incisivi centrali, di cui quattro con la zirconia Katana STML A2, ed uno con la Katana YML A2. Due di questi in STML sono stati trattati con le opacizzazioni sopra descritte
mentre ai rimanenti in STML e a quello in YML non è stato applicato nulla. Abbiamo inserito all’interno di tutti gli elementi, dei monconi in resina nera (condizione estrema per evidenziare la perdita di valore), eccetto ad uno in STML (non trattato) a cui abbiamo inserito della resina A2, tanto da simulare un moncone naturale. Tutti sono stati fissati sui pilastri in resina con della vasellina in crema.
Questo è servito per simulare e comparare il comportamento delle due zirconie e delle due tecniche di opacizzazione.
Da sx a dx possiamo notare il risultato:
- Katana STML A2 con opaco da infiltrazione su moncone nero
- Katana STML A2 non trattato su moncone nero
- Katana STML A2 non trattato su moncone naturale
- Katana YML A2 non trattato su moncone nero
- Katana STML A2 con opaco da metallo ceramica su moncone nero
Nella foto 4 vediamo gli elementi appena sinterizzati, mentre gli stessi nella 5 dopo un rivestimento di glasure.
Il risultato visivo era già molto comprensibile ma abbiamo comunque voluto verificare con lo Spectroshade (foto 6) l’effettiva variazione di valore, croma e tinta.
Nella tabella 1 abbiamo inserito i risultati di quanto analizzato.
Si nota chiaramente che con entrambe le tecniche di opacizzazione abbiamo ottenuto un’ottima tenuta del valore, pur avendo inserito all’interno un moncone di colore nero, condizione impossibile da trovare nel cavo orale.
Molto interessante è il valore del Katana YML in zona colletto, che come descritto sopra a riguardo delle zirconie progressive, queste sono da considerarsi un’ottima alternativa in condizioni di leggere discromime.
Nell’incisivo STML dove non abbiamo messo barriere alla sua traslucenza, Il valore si abbassa decisamente, il croma quasi scompare e la tinta vira verso il giallo, perdendo la sua tipica colorazione giallo-arancio.
Sono tutte soluzioni valide e, ognuna a modo suo, offre la possibilità di risolvere il problema garantendo sempre la massima estetica.
In collaborazione con Enrico Ferrarelli
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